La micropigmentazione sul cuoio capelluto,
denominata tricopigmentazione, ha ottenuto negli ultimi
anni ampi consensi consensi, sia dai pazienti, che possono così
optare per un'ulteriore alternativa alla risoluzione proprio
disagio, che dai chirurghi come complemento all'autotrapianto
eseguendo un perfetto camouflage della cicatrice di prelievo e
delle aree degli innesti e delle zone già sottoposte ad
autotrapianto ma non soddisfacentemente "coperte" dal punto di
vista estetico.
L'utilità della tricopigmentazione è
duplice: alternativa e integrativa.
Alternativa quando il
paziente per svariate ragioni non può o non vuole sottoporsi ad
un autotrapianto di capelli e sceglie la tricopigmentazione per
infoltire o ricostruire otticamente le aree diradate.
Integrativa per completare dal punto
di vista di estetico un auto trapianto e dare valore aggiunto
all'operato del chirurgo.
Le tecniche utilizzate in
tricopigmentazione sono due:
L'"effetto rasato" è un microdeposito
puntiforme di pigmento che dà l'illusione di poter intravedere
aree dense di peli rasati. Con tale tecnica si può intervenire
nella ricostruzione sia di aree molto diradate come
nell'alopecia androgenetica o glabre come nell'alopecia aerata.
Dopo aver progettato un hairline frontale si esegue il
trattamento di base che consiste nella deposizione dei puntini
in maniera equidistante su tutta la zona interessata. Questo
serve a creare una rete sulla quale rifinire, durante la seconda
seduta, con la densità.
La seconda seduta, infatti, è quella
di completamento vero e proprio, quella che da naturalezza al
risultato.
L'esecuzione della tecnica "punto
pelo" ha lo scopo di togliere le trasparenze e illudere l'occhio
a leggere una chioma più folta semplicemente perché non si
riesce a intravvedere in trasparenza la cute tra i capelli.
Durante la prima seduta si esegue una
rete a puntini identica a quella che si compie nell'effetto
rasato, durante la seconda seduta la tecnica si rifinisce con il
disegno dei peli che non sono altro che trattini sottilissimi
che seguono la stessa colorazione e senso di crescita dei
capelli circostanti.
Quest'altra tecnica è adatta per chi
ama mantenere un look con i capelli più lunghi ed abbia un lieve
diradamento; è inoltre ideale nel post trapianto per camuffare
le aree d'innesto ottimizzando il risultato del trapianto.
Il follow-up
consiste in trattamenti di ripristino annuali. Laddove, per
qualsiasi ragione, il paziente decidesse di utilizzare altre
tecniche di trattamento, la tricopigmentazione eseguita in
precedenza, non crea vincoli particolari e a distanza di due
anni non ne rimarrà traccia: è sufficiente aspettare che il
sistema immunitario faccia il proprio dovere.
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